Principi e requisiti

Queste linee guida sono uno strumento di lavoro che serve a indirizzare la progettazione dell’ecosistema digitale Iuav fornendo indicazioni relative alla progettazione dei servizi, dell’interfaccia e dei contenuti affinché siano orientati ai bisogni delle persone.

Principi

Mettere le persone al centro

Gli utenti sono il soggetto principale cui è rivolto il progetto EDU – Ecosistema Digitale dell’Università Iuav. Le scelte progettuali devono essere rivolte a garantire le migliori condizioni di utilizzo e il più ampio accesso possibile ai servizi, indipendentemente dalla cultura, dall’età o dalle competenze informatiche degli utilizzatori.

Facilitare

Semplificare non è semplice. La facilitazione delle procedure, utilizzando tutti gli strumenti che la tecnologia e il design mette a disposizione, è un elemento essenziale per il successo di un ecosistema digitale. Ridurre al minimo i passaggi e le procedure, predisporre strumenti semplici e intuitivi, permettere il recupero degli errori, gratificare l’utente è l’investimento necessario per il successo del sistema.

Essere collaborativi

Il progetto EDU – Ecosistema Digitale dell’Università Iuav si fonda sulla collaborazione attiva di tutti i partecipanti. È fondamentale pertanto l’utilizzo di piattaforme aperte in modo da poter condividere le esperienze e i risultati all’interno della comunità. Sarà utile inoltre prevedere modalità di feedback e suggerimento da parte degli stessi utenti.

Essere inclusivi

La costruzione di ogni componente del progetto EDU – Ecosistema Digitale dell’Università Iuav deve essere improntata alla massima inclusività (design for all). I principi di accessibilità, usabilità, leggibilità e comprensibilità devono caratterizzare l’intero ecosistema.

Disegnare in modo coerente, non uniforme

Il progetto di ricerca EDU – Ecosistema Digitale dell’Università Iuav non è una costruzione dogmatica. Il suo scopo è quello di predisporre un sistema condiviso di riferimenti visivi affinché gli utenti non siano disorientati nella navigazione. L’ecosistema si configura pertanto come una costruzione dinamica in continuo aggiornamento grazie ai contributi condivisi di tutti i partecipanti alla comunità universitaria.

Progettare un ecosistema, non un sito web

Un servizio è qualcosa che aiuta le persone a fare qualcosa. Il nostro lavoro consiste nell'individuare le esigenze degli utenti e nel costruire il servizio che le soddisfa. Naturalmente gran parte di questo servizio sarà costituito da pagine web, ma noi non siamo qui per costruire siti web. Il mondo digitale deve connettersi al mondo reale, quindi dobbiamo pensare a tutti gli aspetti di un servizio e assicurarci che si sommino per soddisfare le esigenze degli utenti.

Testare, riprovare, testare di nuovo

Il modo migliore per costruire buoni servizi è iniziare in piccolo e iterare selvaggiamente. Rilasciate presto prodotti minimi vitali, testateli con gli utenti reali, passate dall'alfa alla beta e alla versione live aggiungendo funzionalità, eliminando le cose che non funzionano e apportando miglioramenti in base al feedback. L'iterazione riduce il rischio. Rende improbabili i grandi fallimenti e trasforma i piccoli fallimenti in lezioni. Se un prototipo non funziona, non abbiate paura di scartarlo e ricominciare. Non stiamo progettando per uno schermo, ma per le persone. Dobbiamo pensare bene al contesto in cui utilizzano i nostri servizi.

Farsi guidare dai dati

Nella maggior parte dei casi, possiamo imparare dal comportamento del mondo reale osservando come vengono utilizzati i servizi esistenti. Lasciate che siano i dati a guidare il processo decisionale, non le intuizioni o le congetture. Continuate a farlo anche dopo aver reso operativo il vostro servizio, facendo prototipi e test con gli utenti e iterando in risposta. Le analisi devono essere integrate, sempre attive e di facile lettura. Sono uno strumento essenziale.

Essere chiari (le parole sono importanti)

Scrivere chiaro aiuta a chiarire le idee. È necessario uno sforzo per superare il linguaggio burocratico e specialistico che spesso caratterizza l’università.

Delimitare è meglio

Ogni sezione (o servizio) deve essere dedicata a compiti specifici e delimitati. Concentrarsi sulla formulazione di un singolo, puntuale servizio aiuta a costruire il contesto in maniera funzionale allo scopo, migliora la velocità di esecuzione e rende esplicita la finalità.

Requisiti

Accessibilità

Servizi inclusivi e accessibili: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone e dei singoli territori.

In Italia, l’accessibilità è regolata dalla L. 4 del 9 gennaio 2004 e dai successivi decreti attuativi riportati sulla pagina Agid.

Il modello standard del sito web Iuav sarà pertanto complaint alla Linee guida di design dei siti web della Pubblica Amministrazione (secondo l’ultima versione disponibile qui), responsive/adattiva, con un livello di accessibilità AA (ad esclusione di eventuali pagine con contenuti particolari e non altrimenti modificabili come, ad esempio, iframe, contenuti in canvas webgl o video).

Usabilità

Scopo dell’usabilità è migliorare la qualità dell’esperienza utente attraverso una navigazione chiara, comprensibile, facile, efficiente e, non ultima, gradevole. L’usabilità è definita nello standard ISO 9241-11:1998 come “il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza, soddisfazione in uno specifico contesto d’uso”.

Responsività

Digital & mobile first (digitale e mobile come prima opzione): le pubbliche amministrazioni devono realizzare servizi primariamente digitali.

Sicurezza

I servizi digitali devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali.

Semplicità

Progettare, realizzare e mantenere siti internet e servizi digitali utili e facili da usare, secondo una metodologia di progettazione centrata sull’utente.

Monitoraggio

Analizzare e migliorare l’esperienza d’uso dei siti/servizi digitali mediante la rilevazione qualitativa e quantitativa dei dati di fruizione (testing).

Interoperabilità

Interoperabile by design: i servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico esponendo le opportune API.

Integrazione

Prevedere un’esperienza d’uso comune alle diverse procedure on line.

Open data

Dati pubblici un bene comune: il patrimonio informativo della pubblica amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile.

Open source

Le pubbliche amministrazioni devono prediligere l’utilizzo di software con codice sorgente aperto e, nel caso di software sviluppato per loro conto, deve essere reso disponibile il codice sorgente.

Licenze aperte

Privilegiare l’applicazione di una licenza aperta ai contenuti.

Riuso

Con il termine “riuso” di un software si intende l’insieme delle attività che consentono il suo utilizzo in un contesto diverso da quello per cui è stato originariamente sviluppato. Secondo il Codice dell’Amministrazione digitale, il software in riuso è esclusivamente quello rilasciato con licenza aperta da una pubblica amministrazione.

Privacy by design

I servizi digitali devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali;

Once only

Le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite.

Affidabilità

Trasparenza

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